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Il tramonto di Marco Follini, bastian contrario anche di se stesso
lunedì 3 ottobre 2005
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Lo chiamano Harry Potter , per via degli occhiali tondi e l’area furbetta di quello che la sa lunga. Eppure Marco Follini, il segretario dell’UDC , ha veramente poco da spartire con il giovane eroe del mondo di Hogwarts. Questo Follini non sa mai che cosa vuole davvero. O meglio: un giorno dice una cosa e l’indomani dichiara di volerne un’ altra. E’ un bastian contrario, anche di se stesso. Per esempio, fino ad un anno fa , era un convinto difensore del maggioritario e dell’uninominale. Guai a parlargli di ritorno alla proporzionale. Poi , è arrivata la folgorazione: un paio di mesi fa , Follini si è convertito al proporzionale ed ha promosso sul campo, tale Stefano Graziano(un affarista casertano, portato a Roma dall’ex ministro Ortensio Zecchino) , come esperto per l’UDC di riforme costituzionali… E’ nato così il “Grazianellum “, una riforma truffaldina che sulla carta doveva sostituire il Tatarellum. Berlusconi, Fini e Bossi hanno ingoiato il rospo. Ma ora Follini-Potter ha di nuovo cambiato idea. Non vuole la soglia di sbarramento(che invece occorre)e si ritrova un testo ulteriormente peggiorato. Infine ha chiesto le primarie e ora cerca pure un accordo impossibile con l’Unione di Prodi. Tutto e il contrario di tutto. C'è qualcuno che può spiegarmi che cosa vuole questo Follini?


Persino il “famiglio” Pier Ferdinando Casini non lo capisce più: Follini è tutto forma senza sostanza. In tempi non lontani si chiamava : doroteismo. Oggi si può definire : follinismo. Eppure in tanti stravedono per questo Follini. I giornali, a cominciare dal Corriere della Sera e dal suo editorialista Paolo Franchi, ne magnificano le doti di grande statista. E non c’è una sera che il TG1 non ci propina una dichiarazione di Follini. Tutti dicono che sia uomo di coraggio e coerenza: una cosa difficile da condividere, per una mente pratica oltre che logica. Coraggio è ammettere il proprio fallimento . Coraggio sarebbe dire su cosa si è d’accordo e su cosa precisamente si rompe. Tutto questo è assente nella posizione di Follini: che rompe non rompendo, che si dice pronto a firmare ennesimi assegni in bianco in cambio di non si sa bene cosa, che vuole le primarie del centro destra ma è immobilizzato da inalterate alleanze elettorali. Follini è l’esempio negativo di un mondo che gli italiani non rivogliono più, reputandolo vecchio. Solo lui non se ne rende conto, purtroppo.


Roma 3 ottobre 2005
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