Il tramonto di Marco Follini, bastian contrario anche di se stesso
lunedì 3 ottobre 2005
Persino il “famiglio” Pier Ferdinando Casini non lo capisce più: Follini è tutto forma senza sostanza. In tempi non lontani si chiamava : doroteismo. Oggi si può definire : follinismo. Eppure in tanti stravedono per questo Follini. I giornali, a cominciare dal Corriere della Sera e dal suo editorialista Paolo Franchi, ne magnificano le doti di grande statista. E non c’è una sera che il TG1 non ci propina una dichiarazione di Follini. Tutti dicono che sia uomo di coraggio e coerenza: una cosa difficile da condividere, per una mente pratica oltre che logica. Coraggio è ammettere il proprio fallimento . Coraggio sarebbe dire su cosa si è d’accordo e su cosa precisamente si rompe. Tutto questo è assente nella posizione di Follini: che rompe non rompendo, che si dice pronto a firmare ennesimi assegni in bianco in cambio di non si sa bene cosa, che vuole le primarie del centro destra ma è immobilizzato da inalterate alleanze elettorali. Follini è l’esempio negativo di un mondo che gli italiani non rivogliono più, reputandolo vecchio. Solo lui non se ne rende conto, purtroppo. Roma 3 ottobre 2005 |
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