Il Ministro Siniscalco si è dimesso. Ma Berlusconi resiste e ...
giovedì 22 settembre 2005
La situazione economica è precaria, nonostante lievi segnali di miglioramento nel secondo trimestre nel 2005. Anche i dati relativi all’occupazione hanno ancora una volta descritto un paese a due velocità, con un Nord che riesce ad offrire lavoro, sia pure a tempo determinato, ed un Sud che è diventato la ”cenerentola” dell’Europa. Gli aumenti dei prezzi hanno aggravato la condizione delle famiglie , provocando anche una frenata nei consumi: benzina, gasolio, casa, spese assicurative e bancarie, scuola, luce, costeranno circa 1000 euro in più all’anno, secondo stime autorevoli. C’è anche il rischio fondato di un aumento delle tasse regionali e locali. L’Italia continua a crescere meno di Francia, Germania, Gran Bretagna, per non parlare degli Usa, della Spagna o della Cina. Questa stagnazione della nostra economia favorisce solo i ricchi . Un Governo serio dovrebbe porre al centro la re- distribuzione della ricchezza, preferendo la strada dello sviluppo piuttosto che quella della tutela dei ”rentiers ”. Ma questo non avverrà, statene certi. Era già incredibile il ritardo con il quale il Governo stava predisponendo la legge finanziaria, che almeno sulla carta doveva venire incontro alle esigenze di rigore imposte dall’UE e nello stesso tempo rilanciare gli investimenti ed i consumi. Ora dubitiamo fortemente che un esecutivo ”elettorale” possa cogliere qualche risultato degno di nota. A meno di un miracolo. Ma i miracoli ,in genere, li fanno i Santi. La Sicilia 22 settembre 2005 |
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