Martedì si apre il Congresso della Cisl. L'ultimo per Pezzotta
domenica 3 luglio 2005
Solo Sergio D’Antoni ottenne nel 1999, a larghissima maggioranza(due terzi) la deroga dal Consiglio Generale per un terzo mandato.Ma D’Antoni era D’Antoni ed aveva anche 51 anni ! L’anno dopo, nel 2000, lasciò il sindacato per fondare Democrazia Europea e si candidò nel 2001 alle elezioni politiche. Oggi è deputato della Margherita, insieme al fido Luigi Cocilovo e Franco Marini.Forse si candiderà a Presidente delle Regione in Sicilia. Quale sarà invece il destino di Pezzotta? E chi sarà il suo successore alla Cisl ? Francamente nessuno lo sa. Si fanno tanti nomi . Ma oggi è prematuro parlarne. Se ne discuterà a tempo debito. Oggi è più interessante parlare di questo ultimo quadriennio ,nel quale la Cisl ha giocato un ruolo importante e delicato, contrastando la visione antagonista della Cgil , e la politica(anzi, la non- politica) del Governo Berlusconi. In verità, Pezzotta non si è inventato nulla in questi anni rispetto al suo precedessore: la linea della Cisl non è cambiata. Concertazione, politica dei redditi, autonomia dalla politica: sono rimasti questi gli obiettivi strategici della Cisl che ha seminato tanto, ma raccolto meno di quanto meritava. Tutta colpa del Governo Berlusconi. Pezzotta è stato più volte fischiato in questi anni . Dopo la firma separata del patto per l’Italia, molte sedi della Cisl sono state incendiate e tanti sindacalisti e delegati di base sono stati minacciati. Sono ferite che si sono rimarginate in parte. «Ma come, prima approfitti della rigidità della Cgil per spaccare il sindacato e poi mi lasci col cerino in mano», ha più volte borbottato in bergamasco il buon Pezzotta all'indirizzo di Berlusconi. Per mesi ha cercato di riannodare il filo spezzato, poi si è stufato e si è messo a fare gli scioperi. Suo malgrado, perché si rende conto, il capo della Cisl, che così non si va da nessuna parte, e soprattutto che, pur con uno spartito diverso, anche con il centrosinistra la musica è stata la stessa. Insomma, è stato l’atteggiamento miope e ostile del Governo Berlusconi a ri-unire Cgil, Cisl e Uil. Per carità, è stato anche un bene. Il sindacato è più forte se è unito ed autonomo da qualsiasi maggioranza politica. Ma se Berlusconi avesse avuto più intelligenza politica, si sarebbero potute fare tante riforme nel nostro paese, a vantaggio dei giovani e del Mezzogiorno. Speriamo che non accada la stessa cosa con il prossimo governo... La Sicilia - 3 luglio 2005 |
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