Venti anni fa le BR ammazzavano Ezio Tarantelli-Ma per Renato Curcio la lotta continua
domenica 27 marzo 2005
Fosso non si è mai "dissociato" dalla lotta armat. Anzi ha persino rivendicato, anche dalla prigione, l’uccisione di Massimo D’Antona e Marco Biagi. Barbara Balzerani, la vera mandante dell'assassinio, capo della colonna romana della Br, fu condannata a soli due anni di carcere per "apologia di reato". Eppure oggi tanti di quei terroristi, sono titillati e corteggiati dalle case editrici , dai giornali, persino da alcuni sindacati. Renato Curcio, per esempio, ha scritto diversi libri in questi anni( “L’azienda totale”, “Il dominio flessibile”) in cui descrive le aziende italiane come dei “lager”, luoghi di violenza fisica e psicologica, dove i lavoratori subiscono una “torsione identitaria che li porta a non provare più alcuna emozione di partecipazione , di gioia e di dolore”. I lavoratori italiani sarebbero per lui degli "schiavi da liberare". Un’ assonanza quasi perfetta con le analisi e i proclami della Lioce e compagni, i brigatisti attualmente sotto processo per gli omicidi di D’Antona e Biagi. Lo stesso Curcio va in giro per l’Italia a tenere seminari ( invitato e pagato da alcune Camere del lavoro) senza però mai dire una parola sui “servitori” dello stato, sui carabinieri, poliziotti, magistrati, giornalisti assassinati dalle Br. Mai una parola sul ruolo responsabile che il sindacato italiano ha svolto e svolge nella società italiana a favore dei lavoratori. Per Renato Curcio il sindacato è una entità inutile. Per lui la “lotta” continua. Ci manca solo che qualcuno proponga a Ciampi di nominarlo senatore a vita. |
|