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Cultura- Dolce e Gabbana scelgono Bianca Balti ed il set di Palazzolo Acreide per le foto della nuova collezione Arte, cibo e cineturismo
lunedì 16 settembre 2019
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Non si è mai saputo se i greci di Siracusa fondarono Palazzolo Acreide seicento anni prima della nascita di Cristo come avamposto militare a ridosso dei monti iblei o semplicemente come "dependance" estiva per sfuggire alla calura dell'estate siciliana. Oggi l'antica Akrai è uno dei borghi più belli d’Italia, tutelata come “patrimonio” dell’Unesco, dove registi, stilisti e fotografi famosi vengono alla ricerca degli angoli più misteriosi e suggestivi, le piazze linde di un bianco accecante, le chiese barocche decorate da scalpellini geniali, le scalinate segrete che si inerpicano sul monte, i palazzi nobiliari con i mascheroni di pietra (qui si chiamano "cagnoli") dalla faccia buffa e denigratoria. Puo’ capitare in queste giornate estive di incontrarvi la modella pluripagata Bianca Balti che si fa fotografare da un giovane artista palazzolese, Salvo Alibrio, per la nuova collezione di Dolce e Gabbana. Oppure di incrociare la cantante ‪Paola Turci‬ o la fashion blogger Chiara Ferragni a passeggio tra i vicoli del centro storico, con in mano un cannolo di ricotta della mitica pasticceria Corsino. Palazzolo Acreide rimane ancora un luogo incontaminato, placida, silenziosa, lontana dai ritmi caotici e nervosi della città, ma con un fitto cartellone di iniziative. Molto si deve all'attivita' della rampante amministrazione comunale ed al lavoro instancabile dei tanti comitati che organizzano e promuovono ogni anno le feste "patronali". Non e’ un a caso, dunque, se Dolce e Gabbana hanno impresso persino l’immagine della "sciuta" del "patrono" San Paolo sul tessuto di un loro capo di alta moda. Ma come nasce questa sorta di "miracolo" Palazzolo? Racconta Pippo Bennardo (Pepè per gli amici), che e' un vero "genius loci" di Palazzolo: "Franco Zeffirelli mentre girava qui le scene più suggestive della sua “Cavalleria Rusticana" mi disse che Palazzolo Acreide era un vero set cinematografico a cielo aperto, dove barocco, liberty, gastronomia, tradizioni popolari convivono e si mescolano con risultati a volte strabilianti". Bennardo ama il cinema fin da bambino, come il piccolo Toto' Cascio del film oscar di Tornatore. Il padre gestiva il vecchio cinema Aurora, negli anni del dopoguerra. “Io vendevo le caramelle, mentre si proiettava Guerra e pace o Via con il vento”. E' un artista poliedrico, pittore, attore, autore. Ha fondato qui il gruppo teatrale Akrai, e stato direttore artistico di importanti eventi culturali, ideatore di premi, ma soprattutto ha collaborato per circa trent’anni con tutti i grandi registi che hanno scelto Palazzolo Acreide. Quando ne parla la sua voce tradisce una punta di commozione. "Il primo fu il grande Luigi Zampa che qui volle girare nel 1975 "Gente di Rispetto", dal romanzo di Giuseppe Fava, non a caso palazzolese. Mi occupai personalmente del casting, selezionando come comparse personaggi mitici come Michele Bascetta che in paese faceva il "sensale". Di quel film rimarrà impressa nella memoria la scena forte ed incisiva riportata sul manifesto del film: l’uomo assassinato con un fiore in bocca, seduto su una sedia in Piazza del Popolo, con dietro la scalinata della chiesa di S. Sebastiano". Nel 1982 Franco Zeffirelli arrivò a Palazzolo dopo aver visionato la “Cavalleria Rusticana” girata nel 1953 da Carmine Gallone. "Il maestro era davvero innamorato di questo posto, diede una forte spinta cinematografica per far conoscere il nostro paese, all'epoca famoso solo per le rappresentazioni classiche nel piccolo teatro greco. Giro' anche Storia di una Capinera sempre a Palazzolo. Zeffirelli avrebbe meritato in vita la cittadinanza onoraria ed oggi forse dovremmo dedicargli una strada o intitolargli un premio alla memoria", e’ la proposta di Pippo Bennardo. Il periodo 1993 / 2001 è stato il più intenso sul piano cinematografico per Palazzolo Acreide. Si girano una decina di film : “Storia di una Capinera", Colpo di luna”, “Marianna Ucria”, “La Piovra 8”, “La fame e la sete”, “Oltremare”, “Madre inutile”, “Nati stanchi”, "Sud". In almeno tre film c’è Luca Zingaretti e poi ‪Nino Manfredi‬, Raul Bova, Franco Nero, Antonio Albanese, Ficarra e Picone, ‪Philippe Noiret‬, Laura Morante, Roberto Herlitzka, ‪Placido Domingo‬, Michele Placido, Iaia Forte, Leo Gullotta ,ed andando a spulciare per le musiche si trova il nome di ‪Ennio Morricone‬ in “Gente di Rispetto” e di ‪Nicola Piovani‬, mentre per la sceneggiatura c'e' il nome di Vincenzo Cerami. Giuseppe Bennardo è un fiume in piena mentre ricorda tanti episodi e gustosi aneddoti. "Si parte sempre da un copione, da quello che il regista ha in mente. Si fanno insieme sopralluoghi, si guardano luoghi, scorci, ambienti con occhio cinematografico, sempre in funzione della storia che bisogna raccontare, della scena che si deve girare. Può capitare a volte che un regista scopra qualcosa che è nella realtà superiore alle immagini della sua fantasia, per cui si modifica la scena, si corregge il copione. Un regista non cerca cartoline ma luoghi che devono rimanere impressi nella memoria". Di un vero culto per questo luogo parla anche Armando Leone, palazzolese doc e geniale animatore di “Film Studio” a Roma, che ha catalogato tutti i film che sono stati girati da queste parti. La sua analisi chiarisce un altro aspetto centrale: la "concorrenza", a volte persino spietata, soprattutto negli ultimi dieci anni con altre località limitrofe della Val di Noto a cominciare da Ibla. Spiega Leone: "Con il crescente successo della fiction de “Il Commissario Montalbano” l’area ed i paesi del ragusano sono stati fortemente valorizzati e pubblicizzati, per cui progetti di film o di fiction televisive che esigevano ambientazione e tipici scenari di una certa Sicilia purtroppo sono andati altrove". È lo stesso rammarico che ha anche Giuseppe Bennardo. "Questi luoghi se fossero stati adeguatamente visitati ed esplorati, potevano essere, anche in minima parte, originali ed appropriati palcoscenici di alcune storie della serie del Commissario Montalbano". Ma Armando Leone è convinto che tanto si possa ancora fare per favorire il cineturismo . "Palazzolo è un’area cinematograficamente da riscoprire, riproporre e promuovere con i più aggiornati strumenti della comunicazione. Il prodotto c’è ed è buono. Quando a Roma, casualmente, mi è capitato di incontrare attori e registi di mia conoscenza che “hanno fatto cinema a Palazzolo”, la prima cosa che mi hanno detto è che a Palazzolo tornerebbero a lavorare volentieri: per la bellezza del paese, per l’accoglienza, per la gentilezza e la socialità dei palazzolesi e poi perché si mangia divinamente". E' vero, quanto alle "eccellenza" nel settore culinario Palazzolo non ha forse eguali in Sicilia. Gaetano e Vincenzo Quattropani, dopo la vittoria al Best catering and events award di Milano, sono stati scelti a New York per tre giorni di banchetti per un evento made in Sicily. Ma non sono da meno Andrea Ali', Paolo Didomenico, Parentignoti Tancredi, Yuri Nitto, Giorgio Migliore, Max Iacono, Marco Giuliano, Calogero Maltese , Gianni Savasta e tanti altri giovani chef creativi che promuovono il territorio con i loro piatti, organizzando ogni estate degustazioni ed itinerari gastronomici negli angoli piu' belli del paese. "E' un modo anche questo per raccontare il territorio", aggiunge Maurizio Aiello, assessore al turismo di Palazzolo. "I turisti vanno alla ricerca dei luoghi dove sono stati girati i film. Ed il nostro e' un viaggio sensoriale tra storie di uomini e prodotti, con le suggestioni e le atmosfere del nostro Borgo". La Sicilia 2 agosto 2019
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