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Il telefonino perduto e ritrovato grazie ad un extracomunitario
sabato 4 agosto 2012
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E' stato come  se avessi fatto tredici al totocalcio. Ieri sera avevo smarrito il mio telefonino blackberry mentre prendevo la metropolitana. Faceva un caldo boia. Ero stanco. Distratto.  Mi ero seduto su una panchina, aspettando a Castro pretorio il treno che tutte le sere da vent´anni mi riporta a casa all´eur. Probabilmente, quando mi sono tolto la giacca, il telefonino deve essere scivolato a terra. Sta di fatto che me ne sono accorto solo quando  il treno si e´ fermato al Colosseo.  Ero disperato. Perdere il telefonino, il giorno prima di andare in ferie, e´ davvero da sfigati. Sono risalito in superficie. Mi veniva da piangere. Sul telefonino ormai c´e' la vita di ciascuno di noi. Per me e´ come un amico inseparabile. Un compagno di lavoro. Ci annoto persino le password, i numeri dei codici riservati, gli appunti di ogni giorno. Il responsabile della stazione Colosseo ha chiamato il suo collega di Castro Pretorio. Niente da fare. Del mio telefonino nessuna traccia. All´inizio squillava a vuoto. Poi silenzio assoluto.  Me ne sono andato sconsolato a riprendere la metro, con la tristezza di chi ha perso una parte di se stesso. Poi come nel film "sliding doors" , mentre la porta del treno si stava per richiudere, ho sentito una voce dietro le mie spalle. "Signore, signore,aspetti, hanno trovato alla stazione di Castro pretorio il suo telefonino. Lo ha portato un ragazzo di colore. Un extracomunitario!". Mi sono sentito come un bambino che ha ritrovato la sua mamma in mezzo alla folla. Non sto esagerando con la retorica. Ma e´ una storia davvero incredibile. In una  stagione difficile, di crisi di valori, dove il cinismo la fa da padrone, e´ stato un ragazzo extracomunitario, a riportare quel telefonino al suo proprietario. Probabilmente, un ´altra persona meno altruista avrebbe buttato la scheda sui binari, provando a far funzionare quel telefono con qualsiasi metodo. Oppure se lo sarebbe tenuto come ricordo di una serata di mezza estate. Ma c´ e´ ancora gente perbene in questo mondo. E sono sempre i piu´ umili.  Ecco perche´ parto per le vacanze con un sentimento di speranza. Lassu' qualcuno mi ama. 
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