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La "fede" ritrovata
venerdì 3 settembre 2010
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Sembra una storia da libro “Cuore”. Una donna aveva smarrito la fede nuziale nella calca di una delle tante feste patronali dell’estate siciliana. Tuttavia, per una serie di circostanze fortunose, dopo quindici giorni, è stato lo stesso anello nuziale a ritrovare la sua proprietaria. E’ accaduto a Palazzolo Acreide, cittadina del siracusano famosa per il suo teatro greco e lo straordinario barocco. Protagonista della storia è una turista francese di ventidue anni, Erika, che il giorno della festa di San Sebastiano, in mezzo a migliaia di persone, ha visto luccicare a terra una piccola fede d’oro. All’interno dell’anello c’erano solo due indizi, impressi nel metallo. Un nome, Salvo. E accanto una data: 12 luglio 1990. Voi che avreste fatto al suo posto? La bella Erika non ci ha pensato un istante. E’ andata subito dai vigili urbani di Palazzolo Acreide ed ha consegnato l’anello al poliziotto di turno, dicendo solo: “Forse la persona che l’ha persa verrà a cercarla qui. E’ meglio che la teniate voi !”.

Sta di fatto che quella fede era stata smarrita nella calca del giorno di festa da una bella cinquantenne di Palazzolo (ma abita a Roma da vent’anni). La donna, sfiduciata ed intristita, non aveva nemmeno sporto denuncia. Poi, dopo quindici giorni, un vigile urbano di Palazzolo ha rintracciato il marito. “Scusi lei si chiama Salvo e si è sposato il 12 luglio del 1990?”. “Sì, perché?”, ha risposto un po’ stranito l’uomo, che in un primo momento ha pensato alla solita multa in divieto sosta. Ma il vigile urbano lo ha subito rassicurato. “E’ stata ritrovata per strada una fede nuziale con le sue generalità. Abbiamo fatto un’attenta ricerca in municipio all’ufficio di stato civile, e abbiamo controllato quante persone con il suo nome di battesimo si erano sposate il giorno impresso nella fede nuziale”. Non c’erano dubbi. L’anello d’oro era proprio quello che un vecchio sacerdote di Palazzolo Acreide aveva benedetto a quella coppia di sposi vent’anni prima. Il destino, l’onestà di una giovane e la solerzia dei tanto bistrattati vigili urbani, stavolta avevano ridato la ”fede” a chi l’aveva incautamente perduta.

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