25 ANNI FA LE BR UCCISERO EZIO TARANTELLI. MA UNO DEI TERRORISTI E' ANCORA LATITANTE
domenica 28 marzo 2010
Dicono: ”Professore, scusi…”, per farlo girare e colpirlo in pieno volto con l’ intero caricatore della Skorpion. Un comodo omicidio, compiuto in pieno sole e a volto scoperto. Sul suo corpo martoriato furono estratti diciassette proiettili. I due terroristi, prima di fuggire a piedi, lasciarono sul tergicristallo dell’ auto come sigla di morte, la Risoluzione numero 20 ,un documento di 70 pagine dove si affermava che “il salario si difende con il fucile”. Dell’omicidio vennero in un primo momento accusati Alessio Casimirri e Rita Algranati, i due coniugi implicati nel sequestro Moro, il primo fuggito in Nicaragua e la seconda poi estradata in Italia. In una seconda fase furono incriminati Barbara Balzerani e Gianni Pelosi per i reati di omicidio volontario, detenzione e trasporto di armi. Tuttavia, dopo una prima condanna in Corte d’Assise a ventotto anni di reclusione, Barbara Balzerani, l’ ex “primula rossa” delle Br, fu riconosciuta dalla giustizia solo come “mandante” dell’omicidio Tarantelli e condannata per “apologia di reato” a due anni di reclusione. Secondo i giudici il Br che avrebbe sparato a Tarantelli il 27 marzo 1985 è stato Antonino Fosso. Ma il nome del secondo killer di Tarantelli è tuttora avvolto dal mistero. Non si conosce il suo nome e non si sa nemmeno se si trova in Italia. Fosso fu arrestato nel 1988 nei pressi della via Cristoforo Colombo mentre si apprestava a compiere un altro attentato. Per mesi si parlò che la vittima designata dalle Br poteva essere l’ allora presidente del Consiglio, Ciriaco De Mita, che abitava nella zona del Laurentino. Gli inquirenti poi, appurarono che l’ obiettivo brigatista era invece il senatore Roberto Ruffilli, che fu ucciso qualche mese dopo nella sua abitazione di Forlì. Ma il mistero riguarda anche l’arma che uccise Tarantelli. La mitraglietta Skorpion è la stessa arma che le BR useranno per uccidere nel febbraio del 1986 il sindaco di Firenze, Lando Conti e il 16 aprile del 1988 il senatore Ruffilli, che si occupava di riforma dello stato. Il mitra fu ritrovato a Milano nel covo brigatista di via Dogali nel giugno 1988. La Skorpion era stata acquistata regolarmente nel 1971 dal cantante Enrico Sbriccioli in arte Jimmy Fontana. L’ arma fu poi ceduta nel 1977 ad un funzionario di polizia, secondo le dichiarazioni del cantante, ma il presunto acquirente, interrogato dal magistrato, ha negato questa circostanza. Messo sott’ accusa, la sua posizione è stata stralciata perché il reato di detenzione illegale di arma è ormai prescritto. Una vicenda piena di ombre. Poi non si sa come questa mitraglietta sia finita nel 1978 nelle mani di un gruppo di terroristi denominato Nuclei armati per il contropotere territoriale, lo stesso che rivendicò l’ attentato di via Acca Larentia. Successivamente la mitraglietta è stata adoperata dai Br del partito comunista combattente, per uccidere Tarantelli, Conti e Ruffilli. Per i magistrati i terroristi hanno sempre agito da soli e da soli hanno scelto le vittime. Fosso non ha mai voluto fare il nome del suo complice e non si è mai ”dissociato” dalla lotta armata. Anzi ha persino rivendicato, anche dalla prigione, l’uccisione di Massimo D’Antona e Marco Biagi. Barbara Balzerani ha avuto diverse condanne all’ergastolo, primo fra tutti quello per la strage di via Fani e il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Nel 1995 ha ottenuto il permesso per il lavoro esterno. Negli ultimi anni ha pubblicato due libri di successo ’Compagna Luna’ e ’La sirena delle cinque’. La stessa “carriera” editoriale di Renato Curcio che partecipa a convegni in giro per l’Italia e pubblicizza i suoi libri ( “L’azienda totale”, “Il dominio flessibile”) in cui descrive le aziende italiane come “luoghi di violenza fisica e psicologica”, dove i lavoratori subiscono una “torsione identitaria che li porta a non provare più alcuna emozione di partecipazione , di gioia e di dolore”. La Sicilia- 27 marzo 2010 |
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