Non è stata certo una sorpresa per me(e penso per tutti i miei concittadini di Palazzolo) l’elezione nei giorni scorsi a sindaco di Carlo Scibetta. E’andata più o meno come da copione. Le altre liste e i due improvvisati candidati sindaci “alternativi” hanno raccolto insieme poco meno del quaranta per cento dei consensi. La politica è, in fondo una scienza esatta. Nulla accade per caso. Non si diventa sindaci sulla base di improvvisate “macedonie”, cartelli elettorali e rentrèe discutibili. Scibetta ha costruito da diversi anni la sua ascesa. Non è certo un enfant-prodige della politica palazzolese. E’ un giovane elegante e servile, sostenuto da centinaia di coltivatori diretti, ma soprattutto cresciuto all’ombra del sindaco uscente Domenico Nigro e dei suoi fratelli maggiori, Salvo e Santino Scibetta. Il primo (Salvo) fa l’avvocato ed è imparentato con la famiglia Nigro, avendone sposato una delle figlie. Tempo fa ambiva anche lui alla poltrona di primo cittadino, ma il suocero in un certo senso(non me ne voglia) gli ha sbarrato la strada con il figlio Domenico. Il secondo (Santino) è un eclettico e simpaticisimo vigile urbano part-time che oltre a fare il direttore sportivo del Palazzolo calcio promuove pure l’azienda di prodotti ortofrutticoli di Nello Messina detto (non si sa perché) “Lasagna”. Dalla dinasty Nigro-Scibetta è scaturito Carlo,una persona inteliggente e dinamica che pare conosca bene i problemi del territorio. Sarà un buon sindaco. Più o meno come lo è stato in questo decennio,lo stesso Nigro che ora vola alla Provincia con tanta voglia di emergere ed un discreto pacchetto di voti. Palazzolo si aspetta tanto da questo binomio in salsa UDC. Ma in realtà oggi bisognerebbe parlare di triumvirato e aggiungere un terzo nome: Rosario Scrofani.Il presidente del Palazzolo calcio è l'altro personaggio emergente del mio “amato” paese. Si è scritto e detto tanto sul suo conto. Si sono fatte tante ipotesi e illazioni sulla sua capacità di investire tante risorse economiche su una squadra di calcio. Eppure i fatti gli hanno dato ampiamente ragione. Parlare di “fenomeno” Scrofani è oggi a dir poco riduttivo. La conquista della serie D per un paese modesto economicamente come Palazzolo, equivale alla conquista di uno scudetto. Può significare(come ha ricordato lo stesso Scibetta) sponsorizzazioni, visibilità sui giornali e in televisione, turisti la domenica, maggiore cura per gli impianti sportivi. E’ certamente un fatto positivo. Ma non è solo il calcio, il volano per lo sviluppo di una città. Non sarà la serie D ad arrestare la fuga dei giovani, la fase di stallo delle attività economiche e il declino del cosiddetto “ceto medio”palazzolese. Dopo questa ubriacatura collettiva,frutto del successo sportivo, bisogna pensare a far vincere i palazzolesei. La nuova giunta di Scibetta è chiamata a ridisegnare il quadro degli interventi pubblici, sapendo che le risorse sono sempre meno per effetto dei tagli ai bilanci degli enti locali. Nei programmi del neo sindaco ci sono l’ attenzione all’ambiente, il potenziamento della raccolta differenziata e la costruzione del frigo-macello. Tutte cose giuste ed importanti. Così come interessanti erano le indicazioni giunte dagli altri candidati : l'attenzione all’agricoltura e allo sviluppo economico con una rivalutazione dell’Agrimontana, lo sportello unico per l’impresa , la realizzazione della Noto-Palazzolo. Ma alla base di tutto ci vuole un disegno organico, ampio e condiviso. La mia città ha le risorse per diventare un polo di attrazioni per nuovi investimenti nel settore turistico e dei servizi. Ma occorre una amministrazione capace di guidare questo processo. Con umiltà, determinazione, coraggio. Questa è in fondo la ricerca di una “mission” politica e culturale di chi ora ha il dovere di governare Palazzolo. Occorre voltare pagina. In passato ci sono stati troppi conflitti di interesse nella gestione della vita pubblica di Palazzolo. Qualcuno ha fatto il suo tempo. Non basta la buona amministrazione, il "progettino" dell’amico e qualche sniffatina di finanziamenti, dopo aver fatto anticamera nei palazzi del potere. Occorre coinvolgere le associazioni, le scuole,i professionisti, gli artigiani,i commercianti,in un vero progetto di rilancio di tutte le attività produttive. C’è anche una grave crisi di identità e di valori. Certo, è una crisi che non risparmia nessuna città. Ma questo non può diventare un alibi. Per nessuno. Qualcosa bisogna fare per evitare questa deriva, diciamolo, un po’ “sfascista”. C’è troppa indifferenza, sfiducia e qualunquismo, in particolare tra i giovani. Questo è il vero problema. Il compito della politica non è solo quello di far funzionare i servizi, ma anche quello di indicare una prospettiva, un percorso a quella che sarà la classe dirigente di domani. Senza giovani motivati non c’è futuro per qualsiasi comunità. Ecco, questo, chiediamo oggi al “nostro” sindaco Scibetta. Di farsi promotore di un progetto di rinascita politica, culturale e morale di Palazzolo. Non abbia paura delle decisioni impopolari o non gradite ai quartieri, alle lobbies, ai tanti che nascondono la testa sotto la sabbia. La storia lo dimostra: solo con “panem et circenses” non si va da nessuna parte.
Roma 24 giugno 2008