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Enzo Scatà lascia la Cisl di Siracusa. Ma è un vero addio?
giovedì 5 giugno 2008
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Sono passati quarant’anni esatti dai “fatti d’Avola”. Nel lontano 1968 i braccianti facevano turni di dieci giorni di lavoro ogni quattro mesi, con non più di quattro mila giornate complessive all’anno. Oggi le cose sono cambiate e si è passati a 150 mila giornate annue con turni minimi di 78 giornate. Anche Siracusa non è più la stessa. Non è più una provincia solo di mezzadri e braccianti. L’industrializzazione ha cambiato il volto di questa città. Ha mutato il territorio, l’economia e le condizioni di vita di questa zona dellaSicilia.
Lo ha ricordato il Segretario della Cisl di Siracusa, Enzo Scatà, in occasione del Consiglio Generale che ha segnato il passaggio di testimone, non privo di momenti di commozione, con Paolo Sanzaro.

“L’industria privata va dove gli conviene, dove trova le condizioni più favorevoli, dove può più facilmente sfuggire all’assedio fiscale, pagare dei salari pi bassi, trovare più clienti, vendere al prezzo più alto”.

Non sappiamo quanto vale la città di Priolo, ma il suo valore reale va misurato su un piano diverso, più concreto. Anche per questo la provincia di Siracusa è quella che ha il più basso indice di criminali in tutto il sud. Questa spettacolare città industriale ha ammorbato l’aria, ha velato il sole con i suoi fumi e vapori, ha sporcato e avvelenato l’acqua del mare e dei fiumi, ma ha liberato almeno ventimila famiglie dalla miseria. “Il bilancio è positivo”, ricorda spesso Enzo Scatà. “La gran parte del reddito della provincia di Siracusa viene ancora dall’area del petrolchimico. Una quota consistente del bisogno energetico nazionale proviene da questa provincia. Circa l’80 per cento delle esportazioni dalla Sicilia verso l’estero partono dall’area industriale di Priolo e Augusta. Oggi come ieri non è ipotizzabile uno sviluppo economico senza industrializzazione”. Scatà ha guidato la Cisl siracusana in anni duri e drammatici con una straordinaria generosità e, soprattutto, con una coerenza sindacale e politica difficile da ritrovare altrove. Ha cercato sempre di far diventare la Cisl un punto di riferimento solido e coerente nella realtà provinciale, con oltre 31 mila organizzati ed una serie di progetti da portare avanti e realizzare. E’ una Cisl che gode di un clima di forte unità interna, di armonia e di coesione. “Questa resta la mia seconda famiglia”, dice con una punta di orgoglio.”E la porta di casa non la si sbatte mai uscendo. La si accosta perché un giorno si può anche tornare..."
Conquiste del lavoro- 4 giugno 2008

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