Sul gas della Val di Noto, Il Tar ha dato ragione agli americani. Ma la politica non si arrende.Purtroppo...
Il sì alle trivelle americane per la ricerca del gas nella Sicilia orientale è arrivato. Il Tar di Palermo ha accolto il ricorso della Panther resources corporation sulla “valutazione di impatto ambientale” per il pozzo di contrada Zisola, nella Val di Noto, culla del barocco e del pomodorino. Ma è un sì che divide e fa discutere. Nemmeno Pirandello avrebbe fatto di meglio. Due province (Siracusa e Ragusa)che la pensano esattamente all’opposto sull’opportunità di concedere le autorizzazioni per l’estrazione di petrolio e metano. Centrodestra e centrosinistra, ex missini ed ex comunisti, che marciano a braccetto contro la società americana, il cui unico torto è stato quello di aver chiesto nel 2002 alla regione siciliana i permessi per effettuare una campagna di ricerca di “idrocarburi liquidi e gassosi”. Il leader dei Verdi, Pecoraro Scanio che plaude pubblicamente alla posizione del Presidente della Regione, Totò Cuffaro, il quale ,dopo la decisione del Tar, ha annunciato una legge straordinaria per impedire le trivellazioni nelle zone tutelate dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”. E dire che la Regione Sicilia quei permessi per l’estrazione del gas li aveva regolarmente rilasciati nel luglio 2004, con tanto di firma dell’assessore udc dell’epoca, la siracusana Marina Noè. La concessione riguardava ben 746,37 chilometri quadrati, solo parte dei quali (appena 21 chilometri) nel comune di Noto. Ma già l’anno successivo, la politica ha fatto marcia indietro sotto i colpi delle associazioni ambientaliste, degli agricoltori, dei comitati No-triv. Una vicenda grottesca, molto simile a quella dei rigassificatori di Priolo e Porto Empedocle, bloccati dai veti incrociati degli “autonomisti siciliani” e degli ambientalisti. “Continueremo la nostra battaglia giudiziaria e politica”, promette il sindaco di Noto, Corrado Valvo, che eletto con una lista di centro-destra guida la “crociata” contro le trivelle americane con il sostegno di tutti i partiti di sinistra. “Il nostro oro è il turismo. E’ impensabile prevedere in questa zona impianti petroliferi o trivellazioni industriali.” Eppure gli americani hanno individuato i siti dove scavare i ventuno pozzi in aperta campagna, ben lontano dai palazzi di pietra bianca. Non si ipotizzano nuove raffinerie, ma solo condotte interrate. Tra l’altro ,nella stessa area, ci sono altre compagnie come l’Eni, la Sarcis, l’Anschutz o l’Edison che estraggono petrolio e gas da mezzo secolo. E questo non è stato di ostacolo a che sia Noto, sia Ragusa Ibla, venissero iscritte nella lista esclusiva dell’Unesco. “Nel sottosuolo della Sicilia”, assicura il presidente della Panther, Jim Smitherson III, “esistono almeno 50 miliardi di metri cubi di gas da mettere a valore, a un costo di produzione che si aggira sui 10 dollari al barile equivalente di petrolio. I comuni avrebbero il cinque per cento delle royalties, circa centomila euro ogni anno per ciascuno dei pozzi realizzati nel loro territorio”. Un vero affare. Lo hanno capito i sindaci di Ragusa, Monterosso Almo, Giarratana e Chiaramonte Gulfi. Tanto che insieme a Confindustria e a Cgil, Cisl e Uil, hanno inviato qualche giorno fa una petizione a Totò Cuffaro,dissociandosi dalla campagna denigratoria contro la Panther, e chiedendo di far partire subito le perforazioni del pozzo “Gallo”, a sud di Ragusa. Uno schiaffo per lo scrittore siciliano Andrea Camilleri che in prima pagina su “Repubblica” aveva lanciato l’allarme sul rischio (“infondato” per gli americani) di ritrovarsi le perforazioni sotto la cattedrale di Noto. “Fra il centro storico di Noto ed il luogo in cui si vorrebbe ricercare il metano c’è una distanza ben maggiore di quella che c’è tra Piazza San marco e Porto Marghera”, precisa l’ex sindaco di Noto, Raffaele Leone, esponente della Margherita siciliana. “Alla lunga è possibile che i petrolieri texani la spuntino. Non per i loro soldi,bensì per le solenni sciocchezze che vanno propalando i loro oppositori…”.
Panorama- Economy - 21 settembre 2007