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Ecco chi c'è dietro il fenomeno Grillo
mercoledì 19 settembre 2007
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Beppe Grillo è diventato il personaggio dell’anno. Tutti se ne riempiono la bocca,giorno e notte. E’ diventato il campione dell’antipolitica, osannato dalle masse, seguito come un nuovo “messia” dai giornali,dalle radio e dalle televisioni. Fino alla nausea. Grillo ha detto questo, Grillo ha fatto questo… Una cosa ignobile.Fino a qualche mese questo Grillo era solo un bravo comico, scoperto tanti anni fa da Baudo, e poi “epurato” dalla TV per aver attaccato con una battutaccia Craxi ed i socialisti. Sbagliarono a cacciarlo dalla televisione, ma lui non ne ha mai fatto un dramma. Non è morto di fame. Si è distinto per la sua battaglia contro Telecom,come difensore dei piccoli azionisti. Fin qui, nulla di strano.Poi qualcuno deve avergli detto: caro Grillo, tu sei popolare,spiritoso,pungente. Riempi i teatri con i tuoi spettacoli di satira. Il pubblico ti adora. Tanti giovani cliccano il tuo sito. E allora perché non ti dai anche tu alla politica? E lui si è deciso ed ha fatto il gran passo. Prima ha sparato su tutti, cavalcando una moda nazionale ormai fin troppo scontata, quella di parlare male di tutti i politici(vedi il successo del libro di Stella e Rizzo su La Casta). Poi sull’onda dei sondaggi, ha annunciato che farà le sue liste civiche alle elezioni amministrative. Ma fin qui,nulla di strano. Non è la prima volta che un divo della televisione si da alla politica, criticando la politica. Berlusconi,in fondo,è l’antesignano di questo modello. La cosa più sorprendente, è lo spazio spropositato che i giornali e le televisioni stanno riservando al fenomeno “Grillo”. Questo deve farci riflettere. A chi giova questa delegittimazione di tutti, partiti,sindacati,uomini di governo e di opposizione? Chi c’è dietro Grillo? A chi intende spianare la strada? Per rispondere a queste domande bisogna fare un passo indietro. Negli anni novanta, subito dopo Tangentopoli ,sono state le quattro famiglie italiane più ricche(Agnelli,De Benedetti,Benetton,Tronchetti Provera),i padroni dei giornali e delle televisioni, i grandi industriali e le banche,a spartirsi le partecipazioni statali. Fu una svendita a poco prezzo. Nei periodi di crisi della politica, di protesta, di malessere sociale, è sempre stata la borghesia industriale a guadagnarci. Oggi la grande oligarchia ha capito che il sistema politico è alla frutta. Ci sono enormi divisioni all’interno degli schieramenti. Perché non approfittarne? La sfiducia dell’opinione pubblica nei confronti della politica spalanca le porte ai tecnocrati, agli studiosi prezzolati(tipo Giavazzi), ai poteri forti di questo paese. Vogliono essere i grandi giornali ed i loro editori (il Corriere della Sera, Repubblica,l’Espresso,Panorama) a dare le carte, ad imporre la linea ai partiti sempre più delegittimati, a scegliere i leaders. A comandare, insomma. Tutto questo sta preparando Grillo. Forse inconsapevolmente.

Roma 19 settembre 2007
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