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Il successo della siracusana Irem: petrolchimica, ortofrutta e buoni vini
venerdì 31 marzo 2006
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La ciliegina sulla torta sarà un complesso enoturistico nella zona tra Noto e Pachino, la culla del doc Eloro, il nero d’Avola più antico. Un’ antica torre medievale d’avvistamento, interamente ristrutturata, completa di otto suite di lusso, piscina, sala degustazioni. Roba da mille e una notte. Ma i siracusani Nello Messina e Mario Saraceno da tempo hanno messo gli occhi sui ricchi mercati del Medio Oriente. La loro azienda, l’ Irem spa è oggi leader in Italia nel settore dell’impiantistica industriale e dell’energia, con 1500 dipendenti e 142 milioni di fatturato realizzato in giro per il mondo. Un’ avventura iniziata a Siracusa, praticamente dal nulla, nel 1979, con i primi appalti nell’area industriale del petrolchimico di Augusta, dove l’Irem dispone oggi di un’area di circa 160 mila metri quadrati sul mare, attrezzata per la prefabbricazione di strutture off shore,tubazioni, terminali, serbatoi. Via via, nel corso di questi anni, i due imprenditori siciliani hanno piantato solide radici in altri paesi europei, estendendo la loro influenza in Africa, in Asia ed in gran parte dei paesi dell’America Latina. Un vero impero del cemento, della meccanica e dell’elettricità. Punto di orgoglio è la realizzazione,in qualità di main contractor, della raffineria Tamoil di Collombey in Svizzera, una commessa da 90 milioni di euro. E sono targati Irem anche il centro olio della Val d’Agri per l’Agip e la centrale turbogas elettrica di Tavazzano,per conto dell’Enel. In Svezia , a Lisekyl, sono stati appena inaugurati i nuovi impianti di produzione di idrogeno(la Svezia è il primo paese ”oil-free”). Ed in corso di realizzazione ci sono in Olanda un impianto industriale che produrrà ossigeno liquido, ed in Belgio l’intero apparato elettrico di un nuovo rigassificatore. L’attività della società siracusana (oggi ha una branch office a Milano) non conosce limiti e confini e non sembra aver subito grandi contraccolpi dalla crisi degli ultimi anni. “Adesso stiamo per costituire una società in Arabia Saudita destinata alla realizzazione di un grande impianto petrolchimico ”, spiega con una calma quasi anglosassone Nello Messina. “Quello del Medio Oriente è un mercato in grande espansione. I nostri clienti sono Gruppo Eni, Enel, Erg, Technip,Total, Esso ed altre grandi multinazionali. Consegniamo i lavori “chiavi in mano”, perché ci occupiamo con professionalità di tutte le fasi: dalla progettazione fino al montaggio e alla manutenzione degli impianti industriali”. La minigalassia Irem è formata da sette società operative di cui una di diritto Francese, da una decina di Branches sparse in tutto il mondo e da una holding (Irservice ). Ma il capitale è interamente nelle mani dei due imprenditori siracusani che, almeno per il momento, non hanno alcuna intenzione di quotare la società in borsa. Anzi, nel 2001, è partita la fase di diversificazione delle attività del gruppo. La Natura Iblea ,società controllata da Irem spa, ha rilevato nei pressi di Ispica, in una zona a cavallo tra Siracusa e Ragusa, cinquanta ettari di coltivazione biologica, divenendo l’azienda leader in Sicilia nel settore ortofrutticolo, con una produzione che sfiora i 60 mila quintali di biologico, interamente esportato nei mercati europei. Le grandi serre dove sono coltivati pomodorini, melanzane, meloni, sono tutte dotate di grandi altoparlanti che diffondono musica classica, colonne sonore di film, canzoni dei Beatles e persino musica araba. Sembra di stare in una sala concerti. “ E’ un progetto pilota della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo. Pare che la musica stimoli nelle piante la creazione di clorofilla e di licopene. E poi la gente lavora con più piacere”,aggiunge sornione Messina. “L’esperienza acquisita nell’attività industriale è stata determinante per la scelta di un investimento in un settore difficile come l’agricoltura. Tuttavia, essendo figli di una civiltà contadina, abbiamo subito il richiamo atavico della terra e dei nostri antenati”.

I “patron” della Irem, però, non si accontentano facilmente. E così ora è partita una nuova sfida: arricchire il già ricco “business plan” con una azienda vitivinicola. Insomma, dalle centrali elettriche alle botti, passando per l’ortofrutta. A marzo sarà lanciato il brand “Torre Marabino”, che si regge sui trenta ettari di vigneti acquistati dall’Irem nella zona del “doc” Eloro, nei pressi di Pachino, la stessa in cui si sono insediati nomi del calibro di Marzotto e Planeta. “Avremo una cantina tutta nostra, di 2000 metri quadrati, proprio al centro dei vigneti, in una zona panoramica e fresca, con una potenzialità di 500 mila bottiglie. Produciamo già quattro etichette di alta qualità (quelli di alta gamma sono: “Archimede” un nero d’Avola in purezza ed il “Don Paolo”, un matrimonio riuscito tra il Nero d’Avola e il morbido Syriah, ndr) che esprimono il nostro territorio, a cui si aggiungeranno in primavera il Moscato di Noto, uno Chardonnay in purezza e la grappa nero d’Avola.” Come per tutto il gruppo Irem, l’obiettivo è la conquista dei mercati esteri: Stati Uniti, Russia, Inghilterra, Germania. Una “mission” che Nello Messina e Mario Saraceno non vogliono affatto perdere.

Panorama Economy- 31 marzo 2006





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