Lapo Elkann, una icona senza spessore umano. I veri eroi sono altri.
mercoledì 12 ottobre 2005
************************** Ho guardato in questi giorni sul Corsera le foto di Lapo Elkann, bello, fantastico, l’aria un po' bo-bo’s, un misto tra eroe romantico (Suo Nonno) e attore scanzonato. Un’icona , come Kate Moss, Kurt Cobain e tanti altri. Per fortuna lo hanno salvato. E’ difficile non augurargli di riprendersi anche senza conoscerlo, tanto più adesso, che è stato buttato in pasto ai media. Una riflessione però sgorga spontanea nella mia mente: Lapo, Kate, Kurt, prima di loro Vasco, Maria Shneider, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin e via ad libitum... tutti in qualche modo icone, adorati, venerati, idoli di migliaia di giovani e non solo... ma a fronte di quale spessore umano, sociale, culturale? Giovani proiettati dalla fortuna, dalla bellezza, dal censo, dalle contingenze più svariate, sul palcoscenico del gran mondo, senza avere in realtà le (s)palle che la presenza su tale palcoscenico richiede. Ed allora penso al mio amico Peppino, che è andato in pensione due anni fa, ma ancora si alza alle sei del mattino, perchè ha il figlio che si è laureato, studiando il giorno e lavorando la sera, però non ha finito la specializzazione e non può più lavorare la sera pena il fallimento dell’esame, penso a Giacomo che ha 45 anni e la figlia piccola incinta a diciannove anni e un mutuo sulle spalle perchè ha comprato casa e sua moglie è licenziata e da tre anni attende il tfr, e non può essere ingaggiata da altri perchè se no decadono i suoi diritti in attesa che il tribunale fallimentare riesca a tutelarli. Penso a Paolo, che ha fatto una colletta in tutta la provincia per curare il figlio di quattro anni che non poteva camminare in America. Lapo Elkann, come tanti altri nella sua situazione queste realtà non le conosce, non credo che si sia mai trovato sotto la pioggia ad attendere l’autobus per la scuola, nè che si sia trovato a battere i denti in un gelido filobus alle sei del mattino, abbracciato a sua madre che lo accompagnava a scuola prima di andare a fare supplenza in una scuola a millecinquecento chilometri da casa. No, Lapo non ha colpe, ci mancherebbe, è nato ricco, buon per lui, buon per tutti i baciati dalla sorte. La cosa paradossale è che la società ammira, incensa, onora Lapo, Kate, Vasco, Bono, Mick Jagger etc. mentre Paolo, Peppino, Giacomo rappresentano la maggioranza silenziosa, quelli che guardano da lontano questi idoli e pensano ”Mah!” In una società sana i cacciatori di autografi e le telecamere dietro la porta non appena mettono il naso fuori, dovrebbero averli Peppino, Giacomo, Paolo ed altri come loro, veri eroi del vivere oggi, loro avrebbero le (s)palle per sopportare le ”pressioni” terribili (Mio Dio!) che hanno messo in ginocchio Lapo e tanti altri ragazzi prima di lui, tutti eroi eterei di questa nostra fatua civiltà. Quanta saggezza nelle antiche corti, dove l’artista, il giullare, il poeta facevano coorte attorno al condottiero, a chi il comando l’aveva conquistato a caro prezzo ed a rischio della vita e la cui grandezza oscurava i cortigiani. Nella nostra società il giullare è eroe, la danzatrice del ventre è la star, il cantastorie è invidiato ed adorato, ed il condottiero.. non c’è ! Ino Tanasi Condivido dalla prima all’ultima riga. Sa. Gu. |
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